Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e gli italiani rientrano in sesta posizione per il consumo di caffè in Europa.
Proviene da una pianta tropicale del genere Coffea, appartenente alla famiglia delle Rubiacee, un gruppo di angiosperme che comprende oltre 600 generi e 13.500 specie. Il caffè contiene caffeina, un alcaloide dal sapore amaro e il suo eccessivo consumo può danneggiare la salute di adulti e bambini. Questa bevanda è generalmente considerata un energizzante per gli adulti, che in media bevono 3-4 tazzine al giorno di caffè.
La caffeina oltre ad essere presente nel caffè, è contenuta in alcune merendine e dolci, per questo è opportuno fare attenzione a quello che i bambini assumono.
Gli effetti collaterali potrebbero essere molti, tra questi: irrequietezza, riduzione dell’appetito, tremori, insonnia, aumento della frequenza cardiaca e enuresi notturna. Un eccesso di caffè e caffeina può inoltre provocare sintomi di una vera e propria “intossicazione” con la comparsa di nausea, vomito e crampi muscolari. Allo scopo di proteggere il consumatore, la Comunità Europea ha impostato l’obbligo di menzionare in etichetta dei prodotti contenenti quantità elevate di caffeina, la seguente dicitura “tenore elevato di caffeina”.
Con l’inizio dell’adolescenza il corpo umano cambia, il caffè può aiutare molti studenti durante le ore di studio, ma non è l’unica bevanda. Per fornire energia ai ragazzi, esistono bevande come l’orzo e il ginseng con presenza di caffeina in quantità irrisoria. Un’altra alternativa può essere il thè verde che presenta una bassa concentrazione di caffeina, invece è decisamente sconsigliato bere caffè decaffeinato. Questo perché nel caffè decaffeinato, il processo di smaltimento della caffeina prevede l’utilizzo di sostanze chimiche, che possono nuocere alla salute del bambino che avendo un metabolismo in fase di crescita assimila più facilmente tutte le sostanze ingerite.
La caffeina, nei bambini prematuri invece…
Secondo un recente studio, somministrare caffeina ai bambini prematuri, ovvero coloro nati sotto la 30esima settimana di gestazione, porterebbe importanti benefici a livello celebrale. L’utilizzo di questo nutriente è importante per la riduzione di lesioni celebrali e l’impiego di macchinari per la respirazione assistita.
Nello specifico, alcuni ricercatori hanno dimostrato che iniziando la terapia a base di caffeina già due giorni dopo la nascita, si riduce il disfunzionamento polmonare. Infatti, tale sostanza aiuterebbe i bambini prematuri nelle attività di respirazione generando un’accelerazione del battito cardiaco e un conseguente maggior apporto di ossigeno al cervello.
Questa ricerca, svolta dall’Università della Columbia Britannica, ha rilevato che i bambini verso i 18-24 mesi di età sono già in grado di capire parole semplici, riconoscere immagini e coordinare le varie funzioni motorie. Si è scoperto ulteriormente che questa terapia migliora in modo significativo la probabilità di sopravvivenza a lungo termine, associando lo sviluppo delle potenzialità cognitive maggiori e minori ritardi nello sviluppo infantile.
In base all’uso di caffè, ci sono aspetti positivi e negativi, è opportuno sempre informarsi e agire nel modo più ottimale per la salute.