La festa della “Befana” è alle porte e i genitori sono nuovamente alle prese con la scelta dei doni più adatti. Ma cosa regalare per favorire lo sviluppo cognitivo dei bambini?
La scelta deve basarsi sull’età e sulle necessità di apprendimento del piccolo: nei vari momenti della prima infanzia vi sono infatti diverse abilità da sviluppare.
I doni per i neonati e i più piccini
Nei neonati prevale la necessità di esplorare il mondo attorno a loro e contestualmente di sviluppare il coordinamento visuo-motorio. I giochi più adatti stimolano proprio queste aree di sviluppo cognitivo. Inizialmente sono consigliati anelli da mordere, sonagli, bambole di stoffa, pupazzi e libri morbidi provvisti di specchi. Con i primi movimenti, la “ludoteca” di casa può arricchirsi di giochi che consentano di sperimentare la forza muscolare e il coordinamento, come blocchi a incastro, tappeti per l’infanzia, palline e tricicli.
I primi tre anni di vita sono cruciali per l’apprendimento del linguaggio e per lo sviluppo della relazione con l’adulto. In questa fase delicata e meravigliosa il tempo dei genitori rappresenta il dono più importante per un bimbo: leggere fiabe e giocare assieme permetterà al piccolo di crescere e di rendere più forte il rapporto con i propri cari.
I giochi dai tre ai sei anni
Al giorno d’oggi, è facile cadere nella trappola scintillante dei giochi basati sull’elettronica.
Sebbene alcune applicazioni possano effettivamente aiutare lo sviluppo neurocognitivo, in generale va sottolineato che luci, immagini in movimento e suoni portano i bambini a utilizzare meno la loro fantasia e la loro capacità di interazione con gli adulti. Lo sviluppo, in particolare quello del linguaggio, ne risente.
Il consiglio è quello, impopolare, di limitare il tempo che i bambini trascorrono davanti allo schermo ad al massimo un’ora al giorno, e mai prima di andare a dormire. Questa decisione educativa deve riflettersi nella scelta dei regali.
Da privilegiare dunque i giochi che stimolano fantasia, manipolazione e problem-solving, come: le costruzioni, i puzzle, i giochi di società, la pasta da modellare, i disegni, bambole con relativi accessori, i set da cucina o in generale di strumenti da lavoro, le marionette e i costumi per travestimenti e in generale tutti i giochi dove “si fa finta di…”.
L’obiettivo aggiuntivo è anche quello di stimolarli a inventare una storia.
Non bisogna farsi condizionare dal fatto che alcuni giocattoli siano etichettati come “educativi”. Anche in questo caso bisogna valutare le esigenze individuali del bambino e capire se per il proprio figlio quel determinato ausilio possa rappresentare uno stimolo utile.
Invece dei giocattoli che si attivano premendo semplicemente dei tasti, si consigliano quelli più tradizionali, con pezzi separati da montare, che possono maggiormente aiutare il bambino a usare il suo ingegno e la sua immaginazione per combinare i materiali nei diversi modi, possibilmente interagendo con l’adulto di riferimento, stimolano a vari livelli le capacità linguistiche. Meglio ancora se i giochi permettono di fare attività fisica.
Non vanno investiti soldi, ma tempo
Nella prima infanzia il vero dono, quello di valore incalcolabile, è il tempo che i piccoli possono passare con genitori o nonni. Per il resto, per aiutare lo sviluppo cognitivo e motorio dei bambini non è necessario alleggerire troppo il portafoglio. Per un corretto sviluppo cognitivo, infatti, anche un album da disegno e dei colori, insieme a un adulto con cui inventare una fiaba, rappresentano un ottimo dono.
Bibliografia
I regali per bambini per un Natale “smart”. Mind. Mente & cervello.