Gli effetti della pandemia
Secondo i dati ottenuti da SISDCA, ad oggi contano oltre 70 milioni le persone che soffrono di DCA, ossia disturbi del comportamento alimentare. Si parla principalmente di anoressia, bulimia e alimentazione incontrollata.
In un contesto come la pandemia, dove è stato richiesto a milioni di persone di rimanere chiusi in casa per mesi, sono sorte una serie di problematiche che ha portato, di conseguenza, un inevitabile aumento di tali disturbi alimentari.
Si stima che vi sia stato, a causa del Covid-19, un aumento del 30% soprattutto nei bambini e negli adolescenti, secondo quanto riportato dall’Osservatorio epidemiologico del ministero della Salute.
Nei giorni del lockdown, il numero Verde nazionale del ministero della Salute (899180969) ha continuato a ricevere frequenti chiamate. Numerosi sono stati i genitori preoccupati ad aver chiamato il numero Verde per i comportamenti che stavano avendo i loro figli.
“Questa tendenza, già presente in generale da alcuni anni con un abbassamento dell’età di esordio, ha visto un picco nel periodo del lockdown con aumento di persone con anoressia nervosa , Arfid (ndr.disturbo evitante-restrittivo nell’assunzione di cibo), disturbi selettivi dell’alimentazione , disfagie.”
Queste sono le parole della Dott.ssa Laura Dalla Ragione, psichiatra e responsabile del centro per i disturbi alimentari Palazzo Francisci di Todi.
L’età media solitamente va dai 15 ai 19 anni, ma negli anni si sta abbassando sempre più. In ogni caso anche gli adulti soffrono di DCA.
Altro fattore non meno importante: vi sono sempre più maschi che si ammalano. Si stima che su quattro donne, un uomo si ammala.
Inoltre è risaputo come, purtroppo, di disturbi alimentari si può morire. Proprio per questa ragione è fondamentale individuare il problema in tempo, al fine di poter rivolgersi al medico in maniera tempestiva.
Se affrontato e curato a tempo opportuno, il disturbo alimentare potrà essere risolto e il tasso di recupero sarà di conseguenza più alto.
Il traguardo più importante, circa questa malattia, è sicuramente quello di cercare di far emergere tali problematiche, e non rimanere nell’ombra. Ricorda che parlarne aiuta…ed è il primo passo per affrontare questa malattia!
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