L’Italia è la nazione con il più ampio screening neonatale in Europa, ricevuto dal 96,5% dei neonati, contro il 25% del 2012. Da noi vengono ricercate oltre 40 malattie: Regno Unito, Francia e Spagna non arrivano a 10, ma si guarda già oltre. È quanto emerso nel corso del convegno “Screening neonatale: dai progetti pilota all’adeguamento del panel” recentemente organizzato da Osservatorio Malattie Rare, con il patrocinio dell’Osservatorio Screening, della Fondazione Telethone di Aismme onlus, all’Auditorium del Ministero della Salute di Roma.
“L’Italia, grazie alla Legge 167, è leader in Europa in tema di politiche sullo screening neonatale” ha spiegato l’On. Fabio Massimo Castaldo, Vice Presidente del Parlamento Europeo. È proprio questa la direzione verso la quale deve muoversi la nostra sanità: la prevenzione. Tuttavia, penso sia nostro dovere guardare oltre e pretendere di più, per il bene del futuro dei nostri figli e nipoti. Ce lo chiedono soprattutto i nostri neonati, e salvare la loro vita deve essere una nostra priorità”.
Lo screening neonatale metabolico allargato nel nostro Paese
“Prima della legge 167 in Italia venivano ricercate solo 3 patologie, pochissime Regioni avevano un panel più ampio, nel 2012 poteva beneficiarne solo 1 neonato su 4 (il 25%). Oggi, a soli 3 anni dall’entrata in vigore della legge, la copertura è arrivata al 96,5% dei neonati, un progresso enorme che consente di diagnosticare e aiutare circa 700 bimbi ogni anno”, ha evidenziato il prof. Giancarlo la Marca, presidente della Simmesn – Società Italiana Malattie Metaboliche e Screening Neonatale. A mancare all’appello purtroppo è solo la Regione Calabria, che non si è adeguata alla Legge e dove i neonati continuano a non accedere a questa importante opportunità di Salute.
I dati del rapporto annuale della Simmesn mostrano la velocità di adeguamento dell’Italia: nel 2017 la copertura era già arrivata al 78,3%, nel 2018 la percentuale era salita all’85% per poi progredire fino all’attuale 96,5%.
Per effetto della Legge 167/2016, detta anche ‘Legge Taverna’ in Italia vengono ricercate obbligatoriamente, su tutti i neonati, oltre 40 malattie metaboliche rare potenzialmente invalidanti o mortali sulle quali è possibile intervenire efficacemente prima che facciano danni irreversibili: è lo screening metabolico allargato, che è in attesa però di includere anche le patologie neuromuscolari genetiche, le immunodeficienze combinate severe e le malattie da accumulo lisosomiale, come previsto dell’Emendamento Volpi approvato nella passata Legge di Bilancio.
“C’è l’assoluta volontà politica di impegnarsi per l’estensione degli screening neonatali anche a queste patologie” ha dichiarato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri.