In gravidanza aumenta il rischio di cistite ricorrente. L’estratto del frutto intero di Cranberry aiuta a prevenire le infezioni
La gravidanza è un periodo delicato della vita femminile, in cui aumenta anche il rischio di cistite ricorrente nell’arco dei 9 mesi. I motivi sono molti. Iniziamo dallo sbilanciamento ormonale verso una maggiore produzione di progestinici. Questi ormoni riducono l’elasticità di ureteri, vescica e uretra, favorendo la stasi delle urine. Ecco perché aumenta il rischio di proliferazione dei batteri e, quindi, di cistite ricorrente.
Man mano che passano i mesi, il peso del feto cresce, comprimendo sempre di più la vescica, gli ureteri e l’uretra. Aumenta così la stasi delle urine e, con essa, la proliferazione batterica e il rischio di cistite ricorrente.
Durante la gravidanza, inoltre, il pH vaginale diventa meno acido: anche la crescita del pH vaginale, com’è noto, aumenta la proliferazione dei batteri e, complice la situazione generale di maggiore vulnerabilità, può favorire l’attecchimento dei batteri all’uretra, con la contaminazione successiva della vescica. Ecco un ulteriore fattore di rischio di cistite ricorrente.
Infine, tutte le future mamme sperimentano stitichezza: un disturbo collaterale molto fastidioso, anch’esso dipendente sia dal diverso assetto ormonale, sia dall’ingrossamento dell’utero che preme sull’intestino e ne riduce la motilità. Come si sa, la stitichezza è uno dei fattori che aumentano il rischio di cistite ricorrente, anche nelle donne che non sono in gravidanza.
La cistite ricorrente in gravidanza non deve mai essere sottovalutata, soprattutto se l’attacco si ripete. Oltre al disagio dei sintomi, molto disturbanti per la vita quotidiana, la ricorrente proliferazione di batteri nella vescica può dare problemi sia alla mamma, perché aumenta il rischio di infezione renale (molto pericolosa), sia al feto, perché è maggiore la possibilità di parto pretermine o, nei casi più gravi, di aborto.
In caso di cistite ricorrente in gravidanza, il consiglio del medico per una terapia antibiotica mirata é fondamentale. Ma anche la fitoterapia non va sottovalutata. Infatti il mirtillo rosso americano, o Cranberry, ha un ruolo non secondario come valida risorsa preventiva. Ricorrendo all’estratto del frutto intero di Cranberry, infatti, si possono sfruttare completamente le proprietà anti-adesive delle molecole contenute in buccia, polpa, semi e succo del Cranberry.
Grazie a queste proprietà, l’estratto del frutto intero di Cranberry impedisce che il batterio maggior responsabile di cistite, Escherichia coli, aderisca alle pareti della vescica e qui si moltiplichi, provocando l’infezione. Ecco perché, se la futura mamma ha sofferto un primo attacco acuto di cistite, l’estratto del frutto intero di Cranberry assunto a cicli è un valido aiuto per prevenire ulteriori infezioni e impedire una cistite ricorrente.