Lo sviluppo del carcinoma della prostata è il risultato di una complessa interazione tra fattori genetici (responsabili della familiarità e della diversa incidenza nelle razze umane) e ambientali (fattori dietetici e cancerogeni presenti nell’ambiente) (1).
Attualmente le cause ritenute più rilevanti sono l’età avanzata e la presenza di ormoni androgeni (quelli tipici del maschio, in particolare il testosterone e i suoi derivati) biologicamente attivi nel sangue circolante e nel tessuto della prostata (1).
Principali fattori di rischio (1):
- Età: l’incidenza del tumore aumenta con l’età
- Etnia: l’etnia nera è più a rischio per i più elevati livelli circolanti di ormoni androgeni
- Fattori ormonali: elevati livelli circolanti di ormoni androgeni espongono al tumore; l’incidenza è massima negli afro-americani residenti nella baia di San Francisco, negli USA, e minima nella popolazione residente del sud-est asiatico
- Storia familiare di tumore della prostata: casi in famiglia sono presenti in circa il 25% dei pazienti; si stima che il rischio sia almeno raddoppiato nel caso vi sia un familiare di primo grado affetto da questa neoplasia
- Fattori genetici: il 9% dei tumori della prostata sono forme ereditarie e riguardano il 43% dei pazienti con età < 55 anni
- Stile di vita: ci si riferisce in particolare alla dieta, la predisposizione deriva da un eccessivo apporto calorico e di grassi
- Associazione Italiana di Oncologia Medica. Linee guida – Carcinoma della prostata. Edizione 2015.