La prevenzione del piede d’atleta, una delle più comuni infezioni da funghi riscontrabili nei soggetti che praticano attività sportive amatoriali o agonistiche (ma anche in alcune categorie lavorative), poggia su consigli semplici, ma che dovrebbero essere seguiti con molta costanza per evitare di incorrere in questo fastidioso disturbo che, se trascurato, può addirittura compromettere per qualche tempo la pratica sportiva.
Lo conferma uno studio ormai classico, condotto alla Scuola di Specializzazione in Medicina e Chirurgia della Seconda Università di Napoli, che ha analizzato il rapporto tra condizioni igieniche dei locali adibiti a spogliatoio/doccia, comportamenti individuali delle persone che li frequentano e rischio di traumi e infezioni: tra queste ultime occupa una posizione di rilievo, per la facilità di comparsa e l’alta contagiosità, proprio il piede d’atleta. Responsabili di questa micosi (infezione da funghi o lieviti), nota in medicina come Tinea pedis, sono alcuni funghi, tra cui il Trychophyton rubrum e il Tr. Metagrofites.
Le caratteristiche lesioni del piede d’atleta si riscontrano come piccole vescicole tra dito e dito, perché i miceti approfittano della cute più sottile per attecchire, ma si estendono presto anche ai lati e alla pianta del piede. L’infezione ha uno sviluppo rapido se non viene curata con i farmaci adatti e se non si mettono in atto misure mirate per prevenire le reinfezioni. Proprio la localizzazione delle lesioni fa sì che possano essere così fastidiose da costringere a ridurre l’attività sportiva.
Nella ricerca, pubblicata su “Medicina dello Sport”, con la prima firma di Giorgio Liguori, si ricorda che la stessa attività sportiva può diventare un fattore favorente il piede d’atleta, perché indebolisce le barriere superficiali della cute, attraverso tagli, abrasioni o macerazioni delle aree a contatto con calze e calzature non traspiranti.
Inoltre, tutti gli sportivi ad alto livello sanno che l’esercizio fisico estenuante riduce tutte le difese immunitarie, sia generali sia, appunto, locali. Questo aspetto non deve essere sottovalutato dallo sportivo amatoriale, che deve rispettare adeguati tempi di recupero tra una sessione e l’altra, sia per beneficiare al massimo dell’ esercizio praticato, sia per non compromettere la salute in generale.
La prevenzione del piede d’atleta poggia quindi su più elementi: alcuni ambientali, altri di comportamento individuale, perché il contagio può avvenire sia per via diretta, tra soggetti infetti e soggetti sani, sia per via indiretta, cioè per contatto tra la cute del soggetto sano e superfici infette (pavimenti, docce, spogliatoi, condivisione di asciugamani o calze di un soggetto contagiato), sia infine perché la riduzione delle difese immunitarie della persona sportiva può favorire la virulenza di funghi e lieviti che, in condizioni normali, non si sarebbe mai manifestata.
Secondo le Linee-guida SIDeMaST (Società italiana di Dermatologia medica, Chirurgica ed Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse), la prevenzione del piede d’atleta (come di altre infezioni micotiche, come per esempio l’onicomicosi) segue indicazioni molto precise. Eccole:
- Tenere sotto controllo i contatti del gruppo sportivo, o delle persone con cui si condividono spogliatoi e ambienti di allenamento, perché potrebbero esserci casi con sintomi lievi che rischiano di diffondere l’infezione a tutto il gruppo.
- Evitare lo scambio di oggetti e biancheria personale (tagliaunghie, asciugamani, calze, scarpe).
- Utilizzare sempre le ciabatte personali negli spogliatoi/docce.
- Lavare le calze dopo ogni uso alla massima temperatura possibile, o stirare con ferro molto caldo. Arieggiare le scarpe dopo ogni uso.
- Evitare l’uso di calze sintetiche e limitare al minimo indispensabile quello di scarpe non traspiranti (come gli scarponi da sci o le scarpe antinfortunistiche), che facilitano sudorazione e macerazione della pelle.
- In presenza di un’infezione in un membro del gruppo sportivo o di lavoro, utliizzare per scarpe e calze prodotti antifungini mirati.
Infine, se la prevenzione del piede d’atleta non ha successo e si viene contagiati, è opportuno contattare subito il medico per impostare al più presto la terapia corretta e provvedere con ancora maggiore attenzione alla bonifica di calzature, biancheria e oggetti che vengono generalmente a contatto con il piede.