Dimmi da dove vieni, ti dirò come provi i sentimenti: esaminando le lingue di tutto il mondo si è visto come il modo in cui gli esseri umani concettualizzano le emozioni è diverso a seconda dell’area geografica di provenienza.
Nel più grande studio di questo tipo, pubblicato su ‘Science’ a fine dicembre, i ricercatori dell’University of North Carolina a Chapel Hille del Max Planck Institute hanno confrontato quasi 2.500 lingue. Scoprendo così che le parole utilizzate per esprimere un’emozione variano notevolmente nei loro significati in tutti questi linguaggi.
Un mondo di emozioni
La parola somala per la paura è cabsi. In Tagalog, takot. In islandese, ótti. Ma queste traduzioni comunicano la stessa esperienza umana? La parola portoghese saudade, che si riferisce specificamente ai profondi sentimenti malinconici causati dal desiderio di qualcosa di assente o perso, addirittura non ha una traduzione diretta in inglese, e nemmeno in ospedale.
I ricercatori di psicologia dell’Università del North Carolina a Chapel Hill, in collaborazione con gli scienziati del Max Planck Institute, hanno studiato le lingue di tutto il mondo e hanno scoperto che il modo in cui gli esseri umani definiscono le emozioni come la rabbia, la paura, la gioia e la tristezza può differire tra i parlanti di lingue diverse.
L’analisi della colexification
Per affrontare l’argomento, i ricercatori hanno costruito e analizzato grandi “reti di colexification” utilizzando un campione globale di lingue.
La colexification indica quando una parola, in una data lingua, ha più di un solo significato.
Per esempio, i russofoni usano la parola “ruka” per descrivere sia la mano che il braccio. Un altro esempio è il termine “tempo”, che in italiano indica sia le condizioni atmosferiche che il tempo cronologico, significati che invece in inglese sono espressi da due parole diverse, rispettivamente weather e time.
In questo studio, i ricercatori hanno chiesto se le lingue “colexifichino” le emozioni e, in caso affermativo, quali emozioni siano viste come simili e distinte.
Le lingue descrivono le emozioni in modo diverso in tutto il mondo e le culture le esprimono in relazione alla zona geografica
Il team ha scoperto che le lingue descrivono le emozioni in modo diverso in tutto il mondo. Per esempio, alcune lingue vedono il dolore come simile alla paura e all’ansia, mentre altre vedono il dolore come simile al rimpianto.
Il team ha anche scoperto che il modo in cui le culture esprimono le emozioni è legato alla geografia. I gruppi linguistici che si trovano più vicini l’uno all’altro hanno una visione più simile delle emozioni rispetto ai gruppi linguistici lontani.
“Questa differenza è probabilmente dovuta ai contatti storici e alle comunicazioni tra gruppi vicini, che hanno portato a una più forte comprensione condivisa delle emozioni”, ha detto Conrad Jackson, dottorando di psicologia della UNC-Chapel Hill e autore principale dello studio.
Gli elementi universali dell’esperienza emotiva
Indipendentemente dalla geografia, tutte le lingue distinguono le emozioni principalmente in base al fatto che siano piacevoli o sgradevoli da provare, e che comportino bassi o alti livelli di emotività.
Per esempio, poche lingue vedono l’emozione di bassa intensità legata alla tristezza come simile all’emozione di alta intensità di rabbia, o quella piacevole della “felicità” come simile a quella spiacevole del “rimpianto”.
Questo suggerisce che ci siano elementi universali dell’esperienza emotiva che possono derivare dall’evoluzione biologica.
“In un campione così vario, sono rimasto sorpreso nel vedere come i linguaggi di tutti distinguano le emozioni piacevoli da quelle spiacevoli”, ha spiegato Jackson.
L’esperienza umana delle emozioni è condizionata dall’evoluzione e dalle parole
Il progetto mostra come le colexificazioni possano illustrare le associazioni semantiche in diverse culture. La semantica, ricordiamo è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole.
“Queste grandi reti associative non solo ci aiuteranno a studiare il modo in cui gli esseri umani danno significato a concetti diversi, ma possono anche far luce sulle differenze culturali in questo senso”, ha continuato Kristen Lindquist, professore associato di psicologia e neuroscienze della University of North Carolina e autore senior della ricerca.
“Gli psicologi hanno studiato a lungo il modo in cui gli esseri umani comprendono il loro mondo, e i futuri ricercatori saranno in grado di applicare il nostro metodo per studiare la comprensione di diversi tipi di concetti”.
Conclusioni
Se le emozioni sono un aspetto distintivo della condizione umana, la semantica delle parole usate per descriverle può essere sfumata e con delle sottili peculiarità.
Questo suggerisce che l’esperienza umana delle emozioni è modellata non solo dall’evoluzione biologica ma anche dalle parole usate per descrivere quei sentimenti.
Fonti
The meaning of emotions may differ across the world, new research shows. The University of North Carolina.
Mappate le parole delle emozioni. ADNKRONOS