La gestione psicologica di una patologia severa è tutt’altro che semplice. Emotivamente la persona colpita presenta molteplici difficoltà da affrontare, che vanno a sommarsi con quelle già numerose legate alle condizioni fisiche. Ecco alcuni consigli pratici per i pazienti, per aiutarli a gestire meglio queste situazioni.
Non isolarti
L’insorgenza della malattia crea una prospettiva nuova. Le prospettive future sembrano chiudersi e incanalarsi in un percorso di ombre. La persona sente i propri limiti, la propria età, il declino della propria vita; in questa situazione è facile che subentri uno stato di dubbi e malinconia e, talvolta, di depressione.
Alcune malattie vengono associate inoltre all’invecchiamento, in questo caso ci si trova davanti a una complessità aggiuntiva, perché causano la sensazione di essere giunti nell’ultima fase della vita, con riduzione dell’autonomia.
L’errore principale che puoi commettere è quello di tenerti tutto dentro. Chiuderti in te stesso restringerà ulteriormente lo spazio dei tuoi pensieri, distogliendoti da ciò che dà veramente senso alla vita di ognuno, ossia relazionarsi con il mondo e rendersi utili per il prossimo.
Quando il problema è la terapia
Anche l’accettazione del trattamento terapeutico comporta ulteriori sconvolgimenti. Le conseguenze di un intervento chirurgico invasivo o di una terapia farmacologica od ormonale possono influenzare aspetti fisici e psicologici. Parlarne con un medico o uno psicologo può contribuire ad aiutare su questo fronte.
Fare domande al medico è fondamentale. Potrai avere chiarimenti sulla malattia, sui trattamenti, sulle possibili conseguenze della malattia e delle terapie. Questo passaggio è cruciale per il processo di accettazione che subentra sempre a una prima fase di crisi. Non capire o non sapere sono invece ulteriori fattori di stress e disagio.
Parlare con altri, con chi ti vuol bene, ti aiuterà invece a condividere i tuoi pensieri e quindi a “stemperare” la tensione e trovare nuove motivazioni per reagire e trasformare la tua esperienza negativa in una maggiore attenzione per le “piccole gioie quotidiane” che la vita sempre ci offre. Vivere alla giornata, attimo per attimo, con un pensiero positivo che ci faccia apprezzare meglio ogni occasione per ringraziare per la vita che ci è data.
- Parlare con le associazioni di pazienti
Molto utile è contattare le associazioni di pazienti. Essere in un gruppo di persone che possono meglio comprendere i tuoi problemi è di grande aiuto, per te e per gli altri.
La conversazione di gruppo permette quindi di sentirsi meno soli nella propria situazione.
Frequentando queste associazioni si può inoltre spesso fruire di un supporto psicologico, che ti aiuterà a rimettere “le cose in ordine”.
Coinvolgere il o la partner
Il tuo cambiamento di stile di vita, con abitudini più sane, è di buon esempio per tutti, compreso ovviamente l’eventuale partner. Coinvolgilo quindi nei tuoi programmi e obiettivi, quali un’alimentazione più salutare – si potrebbe anche cucinare insieme! -, gli esercizi fisici e le camminate.
In due è più piacevole e motivante cambiare stile di vita e si possono ritrovare tante occasioni per vivere momenti piacevoli per il tuo divertimento insieme.
Inoltre, la tua “dolce metà” si sentirà utile, non esclusa: quest’ultimo – il rischio dell’esclusione, con conseguenti riflessi psicologici – è un aspetto importante da evitare nella vita di coppia e purtroppo può verificarsi se la persona ammalata sceglie di chiudersi in se stessa. Facendo così del male non solo a sé ma anche a chi le vuole bene.
Coinvolgere famiglia e amici
Analogamente a quanto riportato nel capitolo “coinvolgere la partner”, può essere utile (e divertente) coinvolgere nel proprio cambio di stile di vita anche gli altri familiari e gli amici.
Parlando dei propri programmi ad altre persone, incoraggia te stesso a mantenere il ritmo e ti permette di condividere i tuoi sforzi e progressi.
È un buon modo e un buon esempio per vivere in modo positivo la propria malattia, ossia come un’occasione per dimostrare che non ci si lascia andare quando si presenta un’avversità e motivare anche chi ti è accanto (che magari ha problemi analoghi ai tuoi o peggiori) a reagire e affrontare la vita con coraggio