L’enuresi infantile non è dovuta esclusivamente a cause di natura psicologica; spesso l’enuresi nasconde problemi fisiologici. Per questo è fondamentale affidarsi alle cure di un medico specializzato in enuresi infantile per una corretta diagnosi e una risoluzione del problema.
L’enuresi infantile è un disturbo comunemente definito “pipì a letto”, che può considerarsi tale a partire dal quinto anno d’età per le bambine e dal sesto anno per i bambini.
Spesso si pensa che la causa dell’enuresi infantile sia di natura esclusivamente psicologica, invece, dietro l’enuresi infantile può nascondersi un problema fisiologico e il primo passo da compiere per guarire è proprio escludere eventuali cause fisiologiche. Ne esistono di due tipi: un ritardo della maturazione della vescica, in particolare dello sfintere vescicale deputato al controllo della fuoriuscita dell’urina, oppure una scarsa produzione dell’ormone ADH, sostanza che inibisce la produzione di urina durante la notte. L’enuresi infantile colpisce il 10% dei bambini a 6 anni, il 7% a 8 anni, il 3% a 12 anni e l’1% a 18 anni. Con l’età l’enuresi infantile tende a scomparire e nel 15% dei casi si risolve spontaneamente. Tuttavia, l’enuresi infantile non deve essere sottovalutata. Gli studi hanno dimostrato che il rischio per un figlio di diventare di soffrire di enuresi infantile è pari al 77% quando entrambi i genitori hanno sofferto di enuresi infantile, del 44% se solo uno dei genitori ha sofferto di enuresi infantile da piccolo, solo del 15% se nessuno dei due ha avuto questo disturbo. In generale, i maschi soffrono di enuresi infantile fino a 4 volte di più delle femmine.
I tipi di enuresi infantile
Enuresi infantile monosintomatica: il disturbo dell’enuresi infantile è confinato alla notte. Il bambino bagna il letto solo quando dorme, solitamente 1 volta sola per notte. Durante il giorno, invece, va in bagno dalle 6 alle 8 volte, in modo spontaneo, senza fretta e senza bagnare le mutandine. Si pensa che questo tipo di enuresi infantile sia causato da un’eccessiva produzione di urina durante la notte correlata a un sonno molto profondo, che impedisce al bambino di riconoscere lo stimolo, svegliarsi e andare a fare la pipì.
Enuresi infantile non monosintomatica: il disturbo dell’enuresi infantile si presenta anche durante il giorno. Il bambino bagna il letto più di una volta per notte, durante il giorno corre a fare la pipì all’ultimo momento, spesso bagnando le mutandine, molte volte oppure pochissime volte (meno di 3 nell’arco dell’intera giornata). Si pensa sia un tipo di enuresi infantile associata a patologie vescicali.
Riconoscere il problema dell’enuresi infantile
Si parla di enuresi infantile quando il bambino bagna il letto almeno 2-3 volte a settimana. Punirlo non serve. Anzi, può peggiorare la situazione perché il bambino già vive il problema dell’enuresi con disagio e imbarazzo, soprattutto quando si relaziona con i coetanei. Allo stesso tempo, trattarlo da “malato” può essere controproducente perché lo disincentiva dall’impegnarsi per risolvere il problema.
Parlarne con uno specialista in enuresi infantile
L’enuresi infantile non è un disturbo incurabile, ma è fondamentale affidarsi alle cure di un pediatra. Il medico specializzato in enuresi infantile è l’unico in grado di valutare la reale entità del problema.
L’obiettivo del pediatra specializzato è diagnosticare correttamente il disturbo dell’enuresi infantile ed escludere eventuali problematiche di natura fisiologica, quali infezioni alle vie urinarie, diabete e malformazioni di organi dell’apparato urinario.
Gli esami necessari per diagnosticare correttamente l’enuresi infantile sono l’esame delle urine, l’analisi della capacità vescicale attesa e l’analisi della quantità di urina emessa durante il giorno e quella emessa durante la notte.
Gli ultimi due dati possono essere dedotti dal diario minzionale, un diario in cui annotare il numero di volte in cui il bambino fa la pipì durante il giorno, l’ora e la quantità di urina. Se necessario, il pediatra può anche richiedere l’ecografia renale e vescicale.
I genitori hanno una responsabilità precisa nei confronti dei piccoli che soffrono di enuresi infantile, che devono essere incoraggiati e spronati a impegnarsi durante il trattamento.