I raggi UV sono i principali nemici di molte persone nel periodo estivo: chiunque abbia una pelle sensibile o delicata e non se ne prenda cura adeguatamente – che sia per negligenza, ignoranza o disinformazione – andrà infatti incontro a problematiche quali scottature e sfoghi. Per evitare questo genere di disagi non basta sempre una semplice crema solare a protezione alta, anzi in alcuni casi appare quasi completamente superflua. Questo accade per diverse ragioni: dal fatto che, per distrazione, essa venga stesa erroneamente, all’acquisto di una crema a protezione troppo bassa, fino alla sua rimozione se si entra in contatto con l’acqua
Ma perché il sole può essere così dannoso per la nostra pelle?
Prima di tutto bisogna sottolineare che la luce della nostra stella non ha solo effetti negativi: rimanere esposti al sole è estremamente salutare, in quanto stimola la produzione di vitamina D, fondamentale per un corretto ed efficiente funzionamento dell’organismo. Inoltre, i raggi solari migliorano l’umore e la qualità del sonno, aiutano a combattere la psoriasi e regolano i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress. Per questo motivo è buona norma proteggersi dalla luce solare, senza tuttavia privarsene. Bisogna tuttavia stare attenti, perché le bruciature sono dietro l’angolo, e occorre prima di tutto comprendere il meccanismo dell’abbronzatura per poter capire quello della scottatura. La pelle si abbronza grazie alla melanina, un pigmento che può essere più o meno abbondante in ogni singolo individuo. La melanina ci protegge dai raggi UV: è lei, infatti, che più abbonda e più è in grado di ‘schermarci’ dai raggi solari, e per questo ci abbronziamo più ci esponiamo al sole. Tuttavia, quando la quantità di raggi solari assorbita supera la capacità della melanina di combatterli, si verifica la tanto odiata bruciatura.
Il sole, però, ha un effetto negativo sulla pelle non solo perché rischia di scottarla, ma anche perché rallenta la produzione di collagene, causando la comparsa di rughe e pieghe. Ma le problematiche relative ai raggi UV non si fermano qui: la produzione di melanina nella pelle è regolata proprio dall’esposizione alla luce solare, ma se si eccede in questo si rischia di modificare il meccanismo di sintetizzazione, portando alla comparsa di macchie della pelle e zone con carenze ed eccessi di pigmento.
Difese:
Il primo modo di difendere la salute della propria pelle dai raggi UV è la crema solare, un must che va riapplicato ogni due o tre ore perché ne sia garantita l’utilità. La riapplicazione sarà infatti l’unica cosa che si metterà tra voi e la comparsa di bruciature e sfoghi fastidiosi e dolorosissimi. Per le pelli più sensibili è consigliabile l’utilizzo di vestiti molto leggeri, come magliette di lino o cotone, e di cappelli che proteggano il viso dai raggi diretti del sole. Questi indumenti non saranno da rimuovere neanche nel mare o in piscina: specialmente se filtrati dall’acqua gli UV sono estremamente dannosi, e non sempre è sufficiente una crema solare per allontanarne i danni. Infine, un’altra buona abitudine per l’estate che aiuterà a prevenire brutte scottature e a mantenere in salute il proprio metabolismo è seguire una dieta corretta e specifica per questa stagione. Oltre agli alimenti ricchi di acqua aiuterà a mantenere sotto controllo i danni alla pelle anche l’assunzione regolare di integratori solari, che contribuiranno a difendere e rinforzare l’epidermide, fornendo un’ulteriore protezione contro i raggi del sole.
Questi ultimi, tuttavia, non sono gli unici nemici della pelle per il periodo estivo. Il sale marino, per chiunque abiti in prossimità del mare o abbia pianificato una vacanza in spiaggia, rappresenta un altro pericolo da cui proteggersi. Comunque è bene sottolineare che l’acqua salata è in grado di apportare anche diversi benefici all’epidermide: non per niente si trovano in commercio moltissimi spray a base di acqua marina. Questa, infatti, aiuta a dilatare i pori e a rimuovere le tossine dalla pelle, ma anche a disinfettare le piccole ferite tipiche del periodo estivo (soprattutto se si decide di avvicinarsi agli scogli) e favorisce la scomparsa di disagi quali sfoghi ed eritemi. Nonostante questo, però, rimanere nell’acqua salata troppo a lungo può portare anche ad un’eccessiva secchezza della pelle, specialmente se quest’ultima non viene reidratata a dovere in seguito. Il sale, infine, rappresenta un problema serio anche per i capelli: non solo li secca, disidrata e spezza, ma se non si fa una doccia fresca con shampoo delicato subito dopo essere tornati dal mare si potrà toccare con mano l’effetto estremamente negativo che il sale ha sul cuoio capelluto. Esso apparirà infatti secco ed i capelli saranno stopposi in tutta la loro lunghezza.
Infine, più o meno tutti in estate abbiamo l’abitudine di recarci in piscina anche più di una volta a settimana, ma non è da sottovalutare l’effetto del cloro sulla nostra pelle. L’acqua clorata, infatti, è molto più dannosa di quella marina: essa ha allo stesso modo un effetto disidratante e irritante per la pelle, ma non ne possiede i benefici. Si può capire l’effetto del cloro analizzando il fine per cui viene introdotto in piscina: esso è utile all’eliminazione totale di batteri e funghi potenzialmente dannosi. Allo stesso modo, l’acqua clorata uccide la maggior parte dei batteri ‘buoni’ che abbiamo sul corpo, e che ci servono per sopravvivere. La pelle, una volta eliminati tali batteri, resterà ‘nuda’ e indifesa per un po’ di tempo, anche nei confronti dei raggi UV. Per questo è bene stare attenti a non esagerare con le ore di piscina (o con l’aggiunta di cloro in acqua nel caso si trattasse di una piscina personale), a sciacquarsi bene una volta usciti e ad evitare il contatto diretto con il sole subito dopo essersi asciugati.