La vitamina D potrebbe aiutare contro la psoriasi: è quanto emerge da uno studio presentato al convegno della Società Americana di Nutrizione, Nutrition 2023, tenutosi recentemente a Boston.
La psoriasi
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce circa il 3% della popolazione mondiale, in egual misura maschi e femmine. Nelle donne compare più precocemente rispetto agli uomini, l’età media di insorgenza nelle donne è di 28 anni, nel pieno dell’età fertile.
La psoriasi è una malattia complessa e si manifesta in modo molto diverso da paziente a paziente, per forma e gravità. Le lesioni della pelle a margini netti e regolari sono manifestazioni tipiche della psoriasi. La pelle si presenta di colore rosso intenso, ricoperta da squame biancastre. Sono causate da una disfunzione del sistema immunitario, che innesca un processo infiammatorio. Di conseguenza, le cellule della pelle si rinnovano troppo rapidamente (4-7 giorni rispetto ai “normali” 24-27), l’organismo non riesce ad eliminarle così velocemente, perciò si accumulano. L’impatto della psoriasi sulla qualità di vita dei pazienti può essere anche molto negativo.
L’analisi
L’analisi ha incluso quasi 500 casi di psoriasi partecipanti allo studio National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES). E’ emerso che la psoriasi è tanto più grave quanto più bassi sono i livelli di vitamina D del paziente misurati attraverso gli esami del sangue.
“Le creme alla vitamina D stanno emergendo come nuove terapie per la psoriasi “, afferma Rachel Lim, della Brown University. “I nostri risultati suggeriscono che anche una dieta ricca di vitamina D o un’integrazione orale di questa vitamina possono fornire qualche beneficio ai pazienti con psoriasi“.
Si pensa che la carenza di vitamina D si colleghi allo sviluppo delle malattie della pelle in quanto questa vitamina influenza la risposta immunitaria del corpo e abbia effetti diretti sulle cellule coinvolte nella riparazione della pelle. “Con il crescente interesse del pubblico per l’integrazione vitaminica, abbiamo voluto esaminare ulteriormente la connessione tra i livelli di vitamina D e la gravità della psoriasi“, affermano gli autori.
Per il nuovo studio, i ricercatori hanno identificato 491 casi di psoriasi da più di 40.000 partecipanti NHANES, con 162 casi dal 2003-2006 e 329 dal 2011-2014. Hanno anche estratto dati sui livelli di vitamina D, superficie corporea interessata dalla malattia e altri fattori tra cui età, sesso, indice di massa corporea e abitudine al fumo. L’analisi ha mostrato che i livelli più bassi di vitamina D e la carenza di vitamina D erano significativamente associati a una maggiore gravità della psoriasi.
I ricercatori hanno anche scoperto che i pazienti con la minore quantità di superficie corporea interessata dalla psoriasi avevano i livelli di vitamina D più alti, mentre quelli con l’estensione cutanea maggiore avevano i livelli più bassi di vitamina D.
Il consiglio dei ricercatori
Un’integrazione di vitamina D potrebbe dunque essere consigliata a chi soffre di psoriasi ma sempre sotto consiglio medico, valutando con un esame del sangue il reale fabbisogno del paziente.