Variabili da donna a donna in quanto a localizzazione, intensità e durata, i dolori mestruali sono così intensi da rendere difficile o impedire qualsiasi tipo di attività.
L’utero è un muscolo e, come tutti i muscoli, ha la capacità di contrarsi e rilassarsi.
Durante il flusso mestruale, l’utero si contrae in maniera più intensa per espellere le cellule dell’endometrio in disfacimento.
Queste contrazioni sono determinate dalle prostaglandine, sostanze simili a ormoni secrete da molti tessuti tra cui la mucosa endometriale.
Nelle donne con dismenorrea, quando l’utero si contrae provoca un dolore di tipo crampiforme per eccesso di prostaglandine e altre sostanze pro-infiammatorie.
Prima del flusso mestruale, nel corpo della donna aumenta la produzione di prostaglandine che vengono rilasciate con l’inizio della mestruazione.
Secondo alcuni esperti le intense contrazioni uterine durante il flusso mestruale creano una riduzione fino -nei casi più intensi – al blocco dell’afflusso di sangue all’utero, scatenando il dolore.
Nei giorni di flusso mestruale, man mano i livelli di prostaglandine in circolo diminuiscono e di pari passo il dolore, che in genere è più acuto nei primi giorni.
Insieme all’eccesso di prostaglandine possono entrare in gioco anomalie della vascolarizzazione dell’utero e squilibri ormonali.
Variabili da donna a donna in quanto a localizzazione, intensità e durata, i dolori mestruali sono caratterizzati dal susseguirsi di fitte dolorose al basso ventre, che possono irradiarsi all’intera pelvi, alla vagina, al retto ma anche alla schiena o alla parte interna delle cosce; talvolta il dolore dovuto al flusso mestruale interessa tutto l’addome.
Il dolore può presentarsi sia prima (può confondersi con la sindrome premestruale) che durante il flusso mestruale.
Per alcune donne il dolore è così intenso da rendere difficile o impedire qualsiasi tipo di attività.
La dismenorrea si può accompagnare, oltre che al mal di schiena ( lombalgia) , ad altri sintomi come nervosismo, sbalzi d’umore, stanchezza, disturbi digestivi (diarrea, nausea, vomito), tensione mammaria, cefalea, capogiri (vertigini) e svenimenti.