La gestione domiciliare dei pazienti con Covid-19, cioè con l’infezione da coronavirus, sta diventando una realtà per un numero crescente di famiglie. Con l’aumentare della diffusione della patologia, infatti, incrementa il numero delle persone da curare a casa.
Come si può gestire a domicilio questa malattia? Quali sono le modalità con cui vengono scelti i pazienti che devono andare in ospedale e chi può restare a casa?
A rispondere a questi e altri quesiti, le norme di comportamento per il paziente e per chi lo assiste, diffuse presso i portali web dell’ISS. A queste si aggiungono le indicazioni della SIMG, Società Italiana di Medicina Generale.
L’isolamento fiduciario
L’isolamento fiduciario dei casi di persone con Covid-19 e di chi ha avuto contatti con una persona infetta è una misura di salute pubblica molto importante. Tale soluzione prevede l’obbligo di non lasciare la propria casa (o una struttura dedicata qualora necessario) per un determinato periodo di tempo. Questo permette da un lato di evitare l’insorgenza di ulteriori casi secondari dovuti a trasmissione del coronavirus e dall’altro di non sovraccaricare il sistema ospedaliero.
L’isolamento fiduciario non riguarda solo i malati ma viene richiesto per:
- chi ha avuto contatti stretti con il paziente diagnosticato come infetto. In particolare, in caso di persone asintomatiche (a cui non è necessario effettuare il test) o con lievi sintomi e test negativo, si procede alla quarantena per 14 giorni. Invece per persone con lievi sintomi e test positivo l’isolamento dovrà proseguire fino a negativizzazione del test e scomparsa dei sintomi.
- pazienti che vengono dimessi dall’ospedale clinicamente guariti, ancora COVID-19 positivi.
Chi, tra i malati di Covid-19, ha le indicazioni per la gestione domiciliare?
Come anticipato, non tutti i malati di Covid-19 possono essere gestiti a casa, ma solo quelli che presentano forme lievi della patologia.
Si tratta dunque di persone che presentano sintomi quali:
- febbre non elevata,
- tosse,
- malessere generale,
- rinorrea,
- mal di gola;
- assenza di segni di instabilità (difficoltà o insufficienza respiratoria, espettorazione abbondante, emottisi, stato confusionale o letargia, ipotensione arteriosa, sintomi gastro-intestinali importanti)
Inoltre devono essere considerati pazienti meno a rischio. Si parla dunque, in genere, di persone con meno di 70 anni (sopra gli 80 il ricovero è fortemente raccomandato) e privi di comorbidità, cioè di patologie croniche sottostanti (come diabete, tumori in terapia, BPCO, e così via).
Un altro fattore importante da valutare prima della decisione di consentire le cure domiciliari di un paziente è quello dell’ambiente dove andrà a risiedere. Prioritaria, ovviamente, la disponibilità da parte di familiari a gestire l’assistenza secondo le regole della prevenzione efficace (come minimo guanti e maschera facciale) e di aderire alle precauzioni raccomandate. Inoltre dovrebbero provvedere al cibo e alle risorse di prima necessità (compresa la disinfezione).
Infine, ma non ultimo per importanza, non deve essere presente in casa una persone ad aumentato rischio di complicanze dall’infezione da coronavirus (SARS-CoV-2) nel caso fossero infettate (ultra-65enni, bambini piccoli, donne in gravidanza, immunocompromessi, portatori di patologie croniche importanti).
Covid-19 la gestione domiciliare: cosa devono o non devono fare le persone in isolamento e quelle che convivono con lui?
La gestione domiciliare del Covid-19 richiede particolari cautele. Ecco alcuni consigli che permettono di affrontare questo momento difficile con maggiore consapevolezza.
- La persona con sospetta o accertata infezione COVID-19 deve stare lontana dagli altri familiari, se possibile, in una camera da letto separata ben ventilata con bagno indipendente e non deve ricevere visite. Se è disponibile un solo bagno, dopo l’uso va pulito con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5 % di cloro attivo oppure con alcol 70%. È inoltre opportuno che il/i locali che ospitano il soggetto in isolamento domiciliare siano regolarmente arieggiati per garantire un adeguato ricambio d’aria.
- I membri della famiglia devono soggiornare in altre stanze o, se non è possibile, mantenere una distanza di almeno 1 metro dalla persona malata e dormire in un letto diverso. Un’eccezione può essere fatta per una madre che allatta, per la quale si consigliano mascherina e igiene accurata delle mani prima di entrare in stretto contatto con il bambino.
- Chi assiste il malato deve indossare una mascherina chirurgica accuratamente posizionata sul viso quando si trova nella stessa stanza. Se la maschera è bagnata o sporca per secrezioni è necessario sostituirla immediatamente e lavarsi le mani dopo averla rimossa. Le mascherine non possono essere riutilizzate ma debbono essere eliminate in un doppio sacco impermeabile posto in pattumiera chiusa con apertura a pedale.
- Le mani vanno accuratamente lavate con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica dopo ogni contatto con il malato o con il suo ambiente circostante, prima e dopo aver preparato il cibo, prima di mangiare, dopo aver usato il bagno e ogni volta che le mani appaiono sporche.
- Le mani vanno asciugate utilizzando asciugamani di carta usa e getta. Se ciò non è possibile, utilizzare asciugamani riservati e sostituirli quando sono bagnati.
- Chi assiste il malato deve coprire la bocca e il naso quando tossisce o starnutisce utilizzando fazzoletti possibilmente monouso o il gomito piegato, quindi deve lavarsi le mani.
- Se non si utilizzano fazzoletti monouso, lavare i fazzoletti in tessuto utilizzando sapone o normale detergente con acqua.
- Evitare il contatto diretto con i fluidi corporei, in particolare con secrezioni orali o respiratorie, feci e urine, utilizzando guanti monouso. Questi ultimi non devono essere riutilizzati.
- Utilizzare contenitori con apertura a pedale dotati di doppio sacchetto, posizionati all’interno della stanza del malato, per gettare guanti, fazzoletti, maschere e altri rifiuti.
- Nel caso di isolamento domiciliare va sospesa la raccolta differenziata per evitare l’accumulo di materiali potenzialmente pericolosi che vanno invece eliminati nel bidone dell’indifferenziata.
- Mettere la biancheria contaminata in un sacchetto dedicato alla biancheria sporca indossando i guanti. Non agitare la biancheria sporca ed evitare il contatto diretto con pelle e indumenti.
- Evitare di condividere con il malato spazzolini da denti, sigarette, utensili da cucina, asciugamani, biancheria da letto, ecc.
- Pulire e disinfettare quotidianamente le superfici come comodini, reti e altri mobili della camera da letto del malato, servizi igienici e superfici dei bagni con un normale disinfettante domestico, o con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%, indossando i guanti e indumenti protettivi (es. un grembiule di plastica).
- Utilizzare la mascherina quando si cambiano le lenzuola del letto del malato.
- Lavare vestiti, lenzuola, asciugamani, ecc. del malato in lavatrice a 60-90°C usando un normale detersivo oppure a mano con un normale detersivo e acqua, e asciugarli accuratamente.
- Se un membro della famiglia mostra i primi sintomi di un’infezione respiratoria acuta (febbre, tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie), contattare il medico curante, la guardia medica o i numeri regionali.
- Evitare il trasporto pubblico per raggiungere la struttura sanitaria designata; chiamare un’ambulanza o trasportare il malato in un’auto privata e, se possibile, aprire i finestrini del veicolo.
- La persona malata dovrebbe indossare una mascherina chirurgica per recarsi nella struttura sanitaria e mantenere la distanza di almeno 1 metro dalle altre persone.
- Qualsiasi superficie contaminata da secrezioni respiratorie o fluidi corporei durante il trasporto deve essere pulita e disinfettata usando un normale disinfettante domestico con prodotti a base di cloro (candeggina) alla concentrazione di 0,5% di cloro attivo oppure con alcol 70%.
- Se il soggetto in isolamento è asintomatico, non può ricevere visite fino a esaurimento dei 14 giorni di isolamento. Se il paziente è sintomatico il divieto è comunque posto fino alla guarigione clinica anche se sono passati 14 giorni dal contatto. di caso con conferma di laboratorio il divieto continua sino alla guarigione (consulta glossario). Vi è ovviamente il divieto di spostamenti o viaggi e l’obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.
Fonti