Il rischio di cistite in allattamento è dovuto alla maggiore fragilità dell’area vaginale post-partum e dalla riduzione delle difese per la stanchezza. L’aiuto dell’estratto di frutto intero di Cranberry.
Durante l’allattamento, il rischio di cistite è mediato da altri fattori: prima di tutto la maggiore fragilità dell’area vaginale dopo il parto, soprattutto se è stata necessaria un’episiotomia (il “taglietto” che facilita l’uscita della testa del neonato). In questi primi mesi sono infatti più facili l’attacco e la proliferazione di batteri e lieviti. Ma anche lo stress e la stanchezza delle molte incombenze di una quotidianità tutta da riorganizzare possono facilmente ridurre le difese immunitarie, generali e locali, aprendo la strada all’infezione vescicale e all’attacco di cistite.
Quale rischio di cistite in gravidanza?
Ecco perché, anche in allattamento, è meglio mantenere alta la guardia e mettere in atto tutte le piccole attenzioni quotidiane per allontanare il rischio di cistite. Prima di tutto dal punto di vista dell’igiene, che deve seguire tutte le indicazioni consigliate dall’ostetrica del reparto maternità, o dal ginecologo che ha seguito tutta la gravidanza. È fondamentale usare assorbenti in cotone, cambiandoli spesso e biancheria sempre in cotone, lavabile ad alta temperatura in lavatrice.
Per favorire il ritorno alla normalità dell’area vaginale, è utile mantenere in salute la flora batterica vaginale, consumando yogurt tutti i giorni, ma anche assumendo cicli di probiotici contenenti più ceppi diversi ad alta concentrazione. Una flora batterica vaginale in salute è un’ulteriore garanzia anti cistite. Da non trascurare è poi tutta l’alimentazione, attenendosi alle indicazioni del medico che ha seguito la gravidanza.
Il ruolo chiave del Cranberry
Un caso a sé è rappresentato dalla neo-mamma in allattamento, che ha sofferto di cistite durante la gravidanza. La vulnerabilità a nuovi attacchi è più elevata rispetto alle mamme che non ne hanno sofferto. Un ottimo presidio preventivo nei confronti della cistite, privo di controindicazioni sia in gravidanza, sia in allattamento, è l’estratto del frutto intero di Cranberry, il mirtillo rosso americano, nel quale sono concentrati tutti i componenti del Cranberry, da quelli presenti nel succo, a quelli della buccia, dei semi e della polpa.
Proprio la concentrazione elevata di zuccheri naturali, proantocianidine e polifenoli antiossidanti, acidi organici e acidi grassi determina la potente azione antiadesiva esercitata dall’estratto del frutto intero di Cranberry sui batteri responsabili di cistite, che si staccano dalle pareti vescicali e possono essere lavati via dalle urine. Infine, da non dimenticare che anche l’acidificazione dell’urina indotta dall’estratto di Cranberry contribuisce a contrastare la crescita dei batteri che provocano la cistite.