Le sperimentazioni cliniche in Italia per lo studio di farmaci contro il coronavirus.
In Italia sono operative diverse sperimentazioni per valutare l’efficacia contro il Sars-Cov-2.
Plasma da guariti
In alcuni ospedali italiani si sta applicando la trasfusione di sangue dai pazienti guariti e che hanno sviluppato gli anticorpi. Una volta guariti si sviluppano nel sangue specifici anticorpi che possono essere utili alle persone ancora malate. Quindi l’uso di plasma da guariti, opportunamente inattivato e purificato, è una delle strade che stiamo percorrendo.
Il protocollo clinico-sperimentale è stato sviluppato dalla Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia, in collaborazione con altre strutture come quelle di Mantova e Lodi, e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova.
Antivirali: remdesivir e favipiravir
Gli ospedali che stanno portando avanti le sperimentazioni sono il Sacco di Milano, il Policlinico di Pavia, l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma e l’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani.
Le sperimentazioni includono quella sul remdesivir, un antivirale che blocca gli enzimi usati da alcuni virus per la replicazione nelle cellule umane. Dai primi test su animali è risultato avere una discreta efficacia per il Covid-19.
Fra gli antivirali che verranno studiati c’è anche il favipiravir per cui l’Aifa ha strutturato con lo Spallanzani una sperimentazione su 500 pazienti che comincerà il 13 aprile.
Anticorpi monoclonali e farmaci contro l’artrite reumatoide
Il tocilizumab è un anticorpo monoclonale usato nell’artrite reumatoide, che blocca gli effetti dell’interleuchina-6, proteina coinvolta nella risposta infiammatoria.
l’Aifa ha autorizzato uno studio clinico di fase 3 in diverse sedi in Italia, che dovrebbe concludersi a maggio.
Aifa ha autorizzato la sperimentazione clinica dell’anticorpo monoclonale emapalumab già in uso sempre nell’artrite reumatoide che insieme al tocilizumab, potrebbe essere promettenti.
Ruxolitinib, la sperimentazione e l’uso compassionevole
Dal 24 marzo 2020 all’ospedale di Livorno è iniziata la sperimentazione con un altro farmaco, ruxolitinib, già impiegato in ambito ematologico. E a distanza di pochi giorni l’Aifa ha approvato un protocollo per l’uso compassionevole .
In questo caso l’utilizzo di ruxolitinib riguarda i pazienti con Covid-19 e con insufficienza respiratoria, che però non hanno bisogno di ventilazione assistita invasiva.
La colchicina, usata in ambito reumatologico
L’Aifa ha appena approvato un protocollo di trattamento, proposto dalla Reumatologia dell’università di Perugia, e sta partendo uno studio, in Italia, su pazienti con Covid-19 in una fase abbastanza precoce.
la colchicina, è un farmaco utilizzato principalmente per prevenire e trattare gli attacchi di gotta e in alcune malattie autoinfiammatorie.
Quello che i ricercatori cercheranno di capire è se la colchicina sia efficace nel prevenire danni polmonari dovuti ad alcune molecole che promuovono l’infiammazione – la cosiddetta tempesta di citochine pro-infiammatorie.
Farmaci off-label, antivirali e antimalarici
La combinazione di lopanivir e ritonavir utilizzati per il trattamento da hiv è stat consentita off-label nei pazienti con Covid-19 con sintomi non gravi, soltanto seguendo le indicazioni del piano nazionale di gestione dell’emergenza.
Gli inibitori delle proteasi darunavir/cobicistat, impiegati nel trattamento da hiv, possono essere utilizzati al di fuori delle loro indicazioni d’uso sempre all’interno del piano nazionale indicato dall’Aifa.
Lo stesso vale per alcuni antimalarici, quali clorochina e idrossiclorochina.
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