La cura della vulvodinia è complessa e dipende da diversi fattori, primo tra tutti il corretto inquadramento delle cause. Questa patologia, benché sia abbastanza frequente, è purtroppo spesso diagnosticata tardivamente o trattata in modo scorretto. I conseguenti ritardi sulla corretta gestione sono causa di sofferenze evitabili nella donna colpita.
La diagnosi di vulvodinia
Una diagnosi precoce permette di intervenire tempestivamente e di gestire meglio il problema. “Purtroppo, spesso la vulvodinia viene confusa con un problema psicologico o legato alla sfera sessuale, legato a incompatibilità con il partner, a un’educazione rigidamente religiosa, a vaginismo, e così via” spiega la dottoressa Graciela Estela Cognigni, Direttore Medico che, insieme alla dottoressa Stefania Taraborrelli, porta avanti l’ambulatorio di Vulvodinia e dolore pelvico cronico di GynePro. “La vulvodinia invece ha una base organica. Questa natura fisica della patologia purtroppo viene sottovalutata, ecco perché la paziente arriva alla nostra attenzione anche dopo 2-3 anni di sofferenze. Un dolore che sarebbe facilmente evitabile.
Per uno specialista, la diagnosi di vulvodinia non è difficile: è sufficiente una visita accurata per poter riconoscere i sintomi”.
La cura della vulvodinia: gli errori terapeutici
Gli errori terapeutici nella cura della vulvodinia sono frequenti. Sono dovuti soprattutto ad automedicazione da parte della donna, restia a rivolgersi a uno specialista. La vulvodinia spesso viene confusa con la candida o con la cistite, e trattata di conseguenza. Molte donne, per esempio, si sottopongono a terapie antibiotiche o a base di ovuli, peggiorando ulteriormente la situazione.
La cura della vulvodinia: la corretta terapia
La cura della vulvodinia è complessa e, in genere, non è risolvibile in pochi mesi ma è a lungo termine. Quanto prima si identificano i sintomi, e quindi la causa che l’ha scatenata, e si cura il processo infiammatorio e il dolore, più efficace è la cura.
La terapia viene personalizzata in base alla paziente ed è caratterizzata da un approccio multimodale finalizzato al trattamento delle varie cause che hanno indotto la sindrome. Vengono programmati degli schemi terapeutici di diverso livello a seconda dell’intensità dei sintomi e con differenti modalità.
La prevenzione e cura della vulvodinia: consigli pratici
- Non trascurare patologie intime, come cistiti recidivanti, candide e altro, curandole tempestivamente.
- Dopo due o tre episodi di dolore vulvare in pochi mesi la paziente deve rivolgersi alla propria ginecologa o a un centro specializzato. La diagnosi precoce, come anticipato, è molto importante.
- In caso di terapia con pillola a basso dosaggio, attenzione a sintomi quali dolore vaginale o secchezza durante il rapporto sessuale.
- Indossare biancheria intima di cotone bianco. Attenzione ai tessuti sintetici e ai coloranti, che possono contenere piombo o altre sostanze.
- Evitare indumenti intimi troppo stretti, come i tanga
- Utilizzare detergenti intimi non aggressivi e di buona qualità, che aiutino a prevenire un’eventuale secchezza
- Non lavarsi tante volte al giorno perché si altera il pH vaginale
- Svuotare la vescica prima di un rapporto sessuale
- Utilizzare assorbenti in cotone ed evitare gli assorbenti interni
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