Se il controllo della pressione arteriosa si tinge di giallo… Uno studio multietnico sull’aterosclerosi ha mostrato che la percentuale di ipertensione non controllata è significativamente più alta nei cinesi (33%), negli afro-americani (35%) e negli gli ispanici (32%, p = 0,0005) rispetto ai bianchi (24%).
L’ipertensione arteriosa è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, soprattutto per ictus cerebrale, infarto cardiaco, insufficienza renale e insufficienza cardiaca. Tuttavia, attualmente solo il 59% delle persone con ipertensione arteriosa viene posto in trattamento e di essi – fatto ancor più grave – solo il 34% ottiene un adeguato controllo della pressione sanguigna. Il principale motivo di tale dato è connesso alla cosiddetta “mancata aderenza al trattamento prescritto”. Diversi studi hanno esaminato le molteplici cause che possono causare tale mancata aderenza: età, sesso, etnia del paziente, fattori esterni, come la classe di farmaci, il tipo di effetti negativi, l’eventuale poli-terapia in corso, il costo dei farmaci e molti altri fattori.
Valutiamo in questa disamina il possibile effetto dell’etnia del paziente.
È noto che l’appartenenza stessa a una determinata etnia possa predisporre alcuni pazienti all’ipertensione arteriosa. Per esempio, lo studio National Health and Nutrition Examination Survey (NHANES) III indica che l’ipertensione arteriosa è più diffusa negli afro-americani (32,4%) rispetto agli ispanici (22,6%) e ai bianchi (23,3%). La causa di ciò è forse riconducibile ad aspetti genetici, connessi alla presenza del genotipo CYP3A5 negli afro-americani. Vanno poi considerati aspetti socio-economici: tra i pazienti con basse disponibilità finanziarie, un controllo inadeguato della pressione arteriosa raggiunge il 63% negli afro-americani rispetto al 50% nei bianchi, e gli afro-americani mostravano anche una maggiore probabilità di non aderenza al trattamento. Esistono poi ulteriori influenze linguistico-culturali. Un’analisi comparativa ha infatti dimostrato che l’uso della terapia antipertensiva era più bassa negli ispanici (52,5%) rispetto agli afro-americani (72,6%) e ai bianchi (63,6%). Questa differenza non è stata attribuita a demografia, status socio-economico, copertura assicurativa sanitaria, stato di salute o comportamenti a rischio per la salute. È stata invece soprattutto riferita a conoscenza della lingua, credenze culturali e atteggiamenti verso l’assistenza sanitaria.
Un ulteriore studio multietnico sull’aterosclerosi ha anche mostrato che la percentuale di ipertensione arteriosa non controllata era significativamente più alta negli afro-americani (35%), nei cinesi (33%) e negli gli ispanici (32%, p = 0,0005) rispetto ai bianchi (24%).
Munger MA, Van Tassell BW, LaFleur J. Medication nonadherence: an unrecognized cardiovascular risk factor. MedGenMed 2007;9:58.